In una metropoli formata da un Centro protetto e da pericolose periferie etniche (Marrakech, Shangai Town, Bombay), tre uomini cercano di sfuggire all'infelicità della propria vita reale o immaginaria:
Jimi (C. Lambert), ideatore del videogiochi;
Solo (D. Abatantuono), protagonista di un videogioco creato da Jimi;
Joystick (S. Rubini), hacker di periferia, perseguitato da nemici e creditori.
A pochi giorni dall'uscita sul mercato del videogioco, chiamato appunto Nirvana, l'unica copia in possesso di Jimi Dini viene infettata da un virus.
L'infezione ha un'unica singolare conseguenza: fa prendere coscienza della propria "esistenza" il personaggio principale del gioco, Solo.
L'uomo si mette in contatto con Jimi e chiede di essere cancellato prima di venire copiato e venduto in tutto il mondo.
Jimi intraprende un viaggio nelle zone periferiche della città, per riuscire a trovare qualcuno capace d'introdursi nei sistemi della Oko

Durante il viaggio incontra Joystick e Naima.
Attraverso il terminale di una stanza d'albergo, i tre penetrano nel cuore della Okosama Star e trasferiscono milioni di denaro sporco conservati nel database ai conti di conoscenti e amici e il restante agli abitanti delle periferie.
Il gioco, però, viene scoperto. Joystick e Naima scappano, ormai ricchi;
Jimi decide di restare per onorare la promessa fatta a Solo e cancellare Nirvana.
L'operazione gli richiede troppo tempo, gli uomini della Okosama Star fanno irruzione nella stanza e lo uccidono (o almeno si presuppone che sia cosi).
Nirvana è uno dei pochi film di fantascienza italiani, con un cast internazionale, ad utilizzare in modo massiccio effetti speciali generati al computer e a raccontare una storia ambientata nell'universo del cyberpunk.
Il film deve molto, per quanto riguarda ambientazioni ed effetti speciali, a pellicole come Blade Runner.
La parte più filosofica della trama richiama i temi trattati nel film Disney Tron (1982), anticipando le tematiche del Matrix (1999).

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